
Oggi come oggi non esiste paziente che abbia con sé l’esito di una risonanza magnetica indicante l’origine del suo male o che chieda se sia necessario fare qualche esame strumentale per scoprire la causa del proprio dolore.
Per anni e anni si è considerato la risonanza magnetica (così come gli altri esami) come la voce della verità e tutt’ora sembra essere la fonte di tutte le diagnosi mediche. Purtroppo ci si è dimenticati totalmente dell’aspetto clinico, di quando insorge un dolore, del tipo di dolore, di cosa cosa lo scatena e di ciò che lo riduce. Test ortopedici e neurologici. Palpazione dei tessuti molli. Tutto perso e dimenticato per dare retta ad un esame strumentale.
Ma è veramente così infallibile? A quanto pare no.
Sempre maggiori studi scientifici dimostrano come la maggior parte degli eventi degenerativi che vediamo in un esame strumentale possono essere l’esito del normale processo di invecchiamento e li ritroviamo anche in pazienti asintomatici. Questo ci indica che non sempre il dolore è legato ad un problema oggettivo visibile in una risonanza. Ci sono spesso problematiche fasciali e muscolari molto più semplici da risolvere e che non sono evidenziati dagli esami strumentali.
Questo discorso vale per tutti i distretti corporei. Qui di seguito qualche esempio di questi studi suddivisi per distretto:
Distretto cervicale
Abnormal findings on magnetic resonance images of the cervical spines in 1211 asymptomatic subjects.
➡️ Nakashima et al. (2015)
Link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25584950
Nello studio sono state reclutate 1211 persone (dai 20 ai 70 anni) senza sintomi.
Tutti sono stati sottoposti ad una risonanza magnetica alla colonna cervicale. Risultato: l’87.6% presentava un’ ernia discale (presente nel 75% dei ragazzi dai 20 a 30 anni).
Distretto lombare
Systematic literature review of imaging features of spinal degeneration in asymptomatic populations.
➡️ Brinjikji et al. (2014)
Link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25430861
Nello studio sono state reclutate 3110 persone senza sintomi.
Tutti i soggetti (suddivisi per decadi) sono stati sottoposti ad una risonanza magnetica alla colonna lombare. Risultato: presente una degenerazione del disco nel 37% dei vent’enni, nell’80% dei cinquant’enni e nel 96% degli ottant’enni.
Oppure nei soggetti tra i 50 e 60 anni, il 36% presentava una protrusione.
Spalla
High Prevalence of Superior Labral Tears Diagnosed by MRI in Middle-Aged Patients With Asymptomatic Shoulders.
➡️ Schwartzberg et al. (2016)
Link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26779556
Nello studio sono state reclutate 53 persone senza sintomi.
Tutti sono stati sottoposti ad una risonanza magnetica alla spalla. Risultato: il 72% mostrava una lesione SLAP (lesione del labbro glenoideo superiore).
Anca
Prevalence of abnormal hip findings in asymptomatic participants: a prospective, blinded study.
➡️ Register et al. (2012)
Link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23104610
Nello studio sono state reclutate 45 persone senza sintomi. Risultato: il 69% dei soggetti presentava segni di lesione del labbro acetabolare.
Ginocchio
Prevalence of abnormalities in knees detected by MRI in adults without knee osteoarthritis: population based observational study (Framingham Osteoarthritis Study)
➡️ Guermazi et al. (2012)
Link: https://www.bmj.com/content/345/bmj.e5339
Nello studio sono state reclutate 489 persone senza sintomi.
Tutti sono stati sottoposti ad una risonanza magnetica al ginocchio. Risultato: l’88% dei soggetti mostrava una complicanza oggettiva riscontrabile alla RM. 333 presentava lesione alla cartilagine.
Variabilità nella lettura delle risonanze
Variability in diagnostic error rates of 10 MRI centers performing lumbar spine MRI examinations on the same patient within a 3-week period
➡️ Herzog et al. (2017)
Link: https://www.thespinejournalonline.com/article/S1529-9430(16)31093-2/fulltext
Abbiamo un altro aspetto fondamentale. La variabile interpretativa di un esame. In questo studio una donna si è sottoposta a 10 risonanze magnetiche in 10 centri diversi nell’arco di 3 settimane. 49 problematiche oggettive riscontrate e nessuna di queste problematiche era presente in tutti i referti. Solo la problematica più evidente è emersa in 9 referti su 10.
Allora è inutile l’esito di un esame strumentale? Assolutamente no! Ma non ci si deve fermare sull’esito senza approfondire l’aspetto clinico. La maggior parte dei dolori ha origini mio-fasciali che, non essendo visibili agli esami, passano inosservati. Una attenta valutazione clinica ed un trattamento personalizzato possono fare la differenza.
Recati dal tuo fisioterapista di fiducia, se necessario non esiterà ad inviarti da uno specialista medico per accertamenti.